Quando si parla di opere viarie secondarie indispensabili per il territorio si cade inevitabilmente nel ricatto legato alla Cispadana autostradale. Così è successo anche giovedì 10 febbraio 2022 a Novi alla presentazione del progetto preliminare di via Bosco.
Opera su cui i cittadini confidano per alleggerire il traffico, in particolar quello pesante, dai centri urbani di Novi e Rolo. Ma essendo stata volutamente legata come altre, il completamento della Cispadana extraurbana da Reggiolo a Parma, ad esempio, alla realizzazione della Cispadana autostradale viene da sè, ed è stato chiaramente detto da parte in particolare del Presidente della Provincia di Modena Tomei, che se non si fa la Cispadana autostradale non si fanno neppure queste opere.
Via Bosco da tanti anni annunciata, e che sembra ora fattibile, ma ad una condizione: che ad Autobrennero venga data di nuovo in concessione (sbagliato parlare di concessione perché tuttalpiù potrà essere una gestione) della A22 perché solo così si potranno realizzare quegli interventi come la terza corsia da Modena a Verona, la Bretella e la Cispadana autostradale. Di conseguenza solo se verrà realizzata la Cispadana autostradale tutte le opere definite, non a caso, complementari/di adduzione, saranno realizzate nonostante che tutte queste opere siano indispensabili per il territorio e che dovrebbero essere indipendenti dall’esito della gara per A22.
Ecco, dunque, il ricatto che si rende possibile soprattutto perché la Regione non ha tenuto fede alla Delibera di Giunta n° 482 del 23/04/2012 con la quale si impegnava, nell’ambito del programma di interventi a suo carico, a “reperire le risorse necessarie” per le opere complementari/di adduzione tra le quali via Bosco.
Ma Tomei è andato oltre: ha voluto anche precisare che la Cispadana in forma autostradale è una scelta dettata dal sostentamento economico dato dai pedaggi. Sappiamo invece che proprio ARC, nel suo bilancio 2018, ha sottolineato che con l’attuale previsione di traffico, quindi di pedaggi, la Cispadana “non si sostiene economicamente”.
Altra cosa da notare è che il progetto presentato di via Bosco prevede il sottopasso della linea ferroviaria Modena-Mantova ora a binario unico. Non è stata valutata, in fase di progettazione preliminare, la predisposizione invece per una situazione di doppio binario vista l’importanza del collegamento ferroviario tra Dinazzano/Marzaglia, Mantova/Valdaro e Verona/Quadrante d’Europa. Mancanza del resto evidente anche nel PUG di Terre d’Argine. Questa opportunità viene rimandata ad un eventuale confronto con RFI quando invece avrebbe dovuto essere la Politica, in prima battuta, ad avvedersi di questa importanza visti tutti i segnali che ci arrivano da Bruxelles e Roma sul futuro del trasporto in particolare merci.
Silvano Tagliavini
Portavoce Coordinamento cispadano NO autostrada – SI strada a scorrimento veloce