Commento del Coordinamento cispadano NO autostrada – SI strada a scorrimento veloce alle dichiarazioni del Presidente di ARC Pattuzzi sulla situazione del progetto autostradale.
Capiamo ma non giustifichiamo l’imbarazzo di Pattuzzi stigmatizzato dai titoli apparsi ieri su alcuni quotidiani locali. Lo capiamo perché deve essere imbarazzante, dopo anni in cui vari esponenti politici e rappresentanti delle categorie imprenditoriali e dei sindacati dei lavoratori dipendenti hanno dichiarato l’opera indispensabile per l’economia e ogni sei mesi data per fatta, dovere ammettere che il progetto autostradale è di fatto su un binario morto (forse meglio dire “su una corsia morta”).
Non lo giustifichiamo perché che questa fosse la fine di un progetto assurdo lo andiamo dicendo da oltre quindici anni. Ma la conferma di questa situazione non è di oggi a causa dei rincari delle materie prime e della guerra in Ucraina. È vero che la situazione si è aggravata ma, come ben sa Pattuzzi, in qualità di Presidente di ARC, il quadro era già stato delineato dalla stessa ARC nei propri bilanci del 2018 e del 2019 nei quali si definiva lo stato dell’infrastruttura “economicamente insostenibile” tanto da fare mettere altri 100 milioni da parte della Regione, oltre ai 179 di contratto, e 200 dal Governo (per i 300 milioni da parte di Autobrennero, citati da Pattuzzi, si tratta solo di ipotesi legate all’eventuale rinnovo della concessione della A22). Il quadro economico reale era ben comprensibile ad una anche superficiale lettura del Piano Economico e Finanziario elaborato dalla Regione nel 2020 dove, con ipotesi finanziarie al di fuori di ogni ragionevole regola internazionale, si andava a descrivere ancora fattibile e economicamente vantaggiosa.
Abbiamo dimostrato la infondatezza del Piano con una controanalisi basata sulle più elementari regole finanziarie in uso nel resto del mondo. Inascoltati come sempre da una classe dirigente incapace ma soprattutto supponente e refrattaria ad ogni possibile, e doveroso, ripensamento. È ora che certi personaggi ne prendano atto e adottino le opportune misure per rimediare ad una perdita di tempo in cui tutto il territorio interessato ha atteso una soluzione alla situazione in cui versano i collegamenti interni e verso le realtà esterne.
Se ci avessero ascoltato la strada a scorrimento veloce sarebbe stata completata tra gli anni 2007/2009 (è già realizzata per 1/3) come da cronoprogramma elaborato nel 2002 dalla stessa Regione con una spesa allora di 85 milioni di euro che indicizzati a fine 2021 sarebbero stati poco meno di 250. Cifra ben inferiore a quanto la Regione e lo Stato dovrebbero sborsare ora. Aggiungiamo a tutto questo la difficoltà di trovare capitali per finanziare il resto mancante e che viene evidenziata dalla reticenza degli investitori ad imbarcarsi in questa avventura (dichiarazioni di alcuni Istituti Bancari già nel 2013).
Poi la dubbia regolarità dell’Iter di approvazione della Cispadana autostradale che rivela più ombre che luci tanto che gli Uffici regionali competenti non rispondono ad una nostra richiesta dal febbraio 2022 nonostante l’intervento anche del Difensore Civico regionale.
In ultimo ma non meno importante è la scelta (vigliacca!) di definire “di adduzione”, e quindi legare, alcune importanti ed indispensabili opere stradali locali (vedi, ad esempio, il completamento della Cispadana a scorrimento veloce da Reggiolo a Parma o la “bretellina” Cento-Bondeno per collegare il centese con la ferrovia Ferrara-Poggio Rusco in fase di potenziamento più altre ancora) alla realizzazione della Cispadana in forma autostradale così da portare anche queste nella “corsia morta” sopra citata. La stessa autostrada è stata inopinatamente legata alla definizione della nuova concessione della A22. Vogliamo continuare su questa “autostrada” o qualcuno pensa ancora davvero di passare il cerino allo Stato come tentato, ma fallito, nel 2014? Come Coordinamento non ci rifiuteremmo nel caso lor signori volessero avviare un serio confronto per risolvere l’annosa situazione.
Silvano Tagliavini a nome del Coordinamento
(Gazzetta di Modena del 7 settembre 2022)
(Gazzetta di Modena del 9 Settembre 2022)