Nel dopo incontro con il Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, tenutosi mercoledì 9 novembre 2022 e a cui ha partecipato anche l’Assessore regionale ai trasporti Andrea Corsini, è stato tutto un fiorire di dichiarazioni, riportate dai giornali locali, sulla positività dell’incontro e delle fondate speranze che l’iter possa arrivare presto al Partenariato Pubblico Privato con l’aggiudicazione della Concessione ad Autobrennero della A22.
Ma non è stata riportata tutta la verità sull’intricata vicenda. Lo fa invece il Presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompascher, che in una sua intervista ad un quotidiano del Trentino elenca i vari passaggi burocratici ancora da espletare concludendo: “….in vista della pubblicazione del bando entro l’estate a essere ottimisti. Si potrebbe arrivare alla gara entro la fine dell’anno”. Si sta parlando del 2023!
Sappiamo che la realizzazione della Cispadana in forma autostradale dipende direttamente dalla conclusione della vicenda A22. A parte l’uso del condizionale da parte di Kompascher, che è sintomatico della reale situazione, e di una buona dose di ottimismo, il tutto ci fa capire che i tempi, ad essere ottimisti appunto, per una reale partenza dei cantieri della Cispadana autostradale sono lontani nel tempo. Infatti dopo la gara per la A22 si dovrà attendere l’aggiudicazione della concessione, il Project financing per i 7,2 miliardi di investimenti, il riassetto societario di ARC, la definizione del PEF (opera economicamente insostenibile dice il presidente di ARC, Graziano Pattuzzi), la Conferenza dei Servizi, il progetto esecutivo, poi l’esecuzione dei lavori (44 mesi salvo imprevisti). A essere ottimisti (Kompascher docet), ci troviamo verso il 2030.
Nel frattempo sarà aperto il secondo tunnel ferroviario del Brennero (2028) e, come affermato da Diego Cattoni, Amministratore Delegato di Autobrennero, la Società punterà al trasporto ferroviario.
Ci chiediamo, ma lo chiediamo soprattutto ai vertici politici regionali: il nostro territorio è in grado di attendere ancora tanti anni per una viabilità idonea alle esigenze del territorio nel suo complesso? O sarebbe meglio decidere una volta per tutte la realizzazione dei tratti mancanti di strada a scorrimento veloce con tempi più ridotti, una spesa nettamente inferiore, un consumo di suolo maggiormente contenuto e un più limitato impatto ambientale?
(Alto Adige, 10/11/2022)