Un’altra tegola quella che cade sulla testa di coloro che pensano che per collegarci con l’Europa sia necessario potenziare la A22 e realizzare la Cispadana autostradale oltre alla Bretella Campogalliano-Sassuolo e la TI.BRE.
Nelle dichiarazioni del Presidente dell’Alto Adige, Arno Kompatscher, apparse in questi giorni sulla stampa alto atesina c’è una idea ben chiara: razionalizzare per ottimizzare l’utilizzo della A22. Perché in vista dell’apertura del secondo tunnel ferroviario del Brennero, oltre all’accordo tra i territori transalpini del 25 gennaio 2018 e l’ipotesi di Partenariato Pubblico Privato per la gestione autostradale, è decisamente controproducente investire per nuove corsie dell’autostrada ma piuttosto sulla intermodalità complessiva del Corridoio del Brennero.
Stiamo parlando di ulteriori investimenti sulla linea ferroviaria Bologna-Verona-Brennero dove in alcune tratte è già previsto l’aumento del numero dei binari e la realizzazione di piattaforme intermodali oltre a quelle già esistenti. Questo anche perché la Società Autobrennero SPA è, in questi anni, diventata una delle maggiori aziende di trasporto merci su treno presenti in Europa.
Ma non solo Kompatscher si sta muovendo per spendere al meglio i soldi a disposizione, sono infatti di questi giorni altre due notizie sempre in merito a recenti iniziative imprenditoriali sul trasporto merci: dall’11 gennaio 2022 c’è un nuovo collegamento ferroviario tra l’Interporto di Bologna e il terminal belga di Zeebrugge Cobelfret con una frequenza di tre viaggi la settimana in entrambe le direzioni e che è dedicato principalmente al trasporto di semirimorchi con sagoma fino a P400; dal 5 febbraio 2022 sarà attivo un collegamento ferroviario intermodale lungo la linea adriatica, da Brindisi a Bologna, inizialmente con una frequenza settimanale che da marzo 2022 sarà aumentato a tre coppie di treni la settimana.
Dobbiamo infine ricordare che la stessa Regione Emilia-Romagna è impegnata nel potenziamento di alcune tratte ferroviarie minori ma strategiche come la Ravenna-Ferrara-Poggio Rusco e la Parma-Suzzara-Poggio Rusco facendo di questo “incrocio” ferroviario un interessante ipotesi di piattaforma logistica intermodale.
In questo contesto viene da sé che realizzare la Cispadana in forma autostradale, oltre alle altre autostrade citate, è una scelta arretrata e fuori mercato prima ancora di essere realizzata.
C’è allora da chiedersi a quali interessi risponda una certa politica regionale e locale insieme ai vertici economici, sempre locali, visto che insistono su di una autostrada invece di prendere atto di come sarà il trasporto del futuro e agire di conseguenza realizzando i tratti mancanti della strada cispadana extraurbana come quelli già esistenti. O c’è bisogno che cadano altre e più pesanti tegole?
Per questo, per fermare l’autostrada e salvaguardare l’ambiente, invitiamo tutti i cittadini a sottoscrivere la petizione STOP ALL’AUTOSTRADA CISPADANA, SI COMPLETI INVECE LA STRADA TRA REGGIOLO E FERRARA.
Silvano Tagliavini
Portavoce Coordinamento cispadano NO autostrada – SI strada a scorrimento veloce.