Quando si venne a sapere dell’approvazione del Decreto Infrastrutture contenente una norma che avrebbe consentito, secondo i promotori, di “aggirare” i vincoli europei per la gestione di A22 da parte di Autobrennero ci furono espressioni di giubilo sia a livello nazionale, regionale e locale.
Ci permettemmo allora di suggerire ai festeggiatori prudenza perché il fatto non era la garanzia di quanto auspicato. E infatti ecco in queste settimane le altre due “tegole” che cadono sulla testa di questi improvvidi politici/amministratori.
Il Commissario europeo alla Libera Concorrenza Breton richiama il legislatore italiano al rispetto delle norme vigenti in tema di concorrenza. Si parla del “diritto di prelazione”, norma inserita nella legislazione italiana, che di fatto limita la libera concorrenza nel caso di concessione/gestione di un bene pubblico, in questo caso l’autostrada A22. In particolare Breton cassa la procedura individuata con l’emendamento inserito nel Decreto Infrastrutture meglio conosciuto come P.P.P. (Partenariato Pubblico Privato) ed invita, esplicitamente, le autorità competenti ad intervenire per non incorrere in sanzioni europee.
L’altra tegola viene dalla Corte dei Conti che recentemente ha criticato la norma inserita nel Decreto Infrastruttire che, per arrivare all’obbiettivo del P.P.P., prevede lo scorporo di ANAS da Ferrovie dello Stato con la creazione di una ANAS “autostrade”. Il tutto, secondo la Corte dei Conti, sarebbe un grave danno erariale, oltre un miliardo di euro, alle casse dello Stato. Da qui il richiamo della Corte ad una attenta valutazione prima di procedere alla manovra.
Cosa comporta tutto questo? Che la definizione della situazione A22 è di là da essere risolta e comunque con tempi indefiniti e, a cascata, la realizzazione della Cispadana autostradale rinviata alle calende greche come denunciato da tempo dal Coordinamento.
Ecco un altro motivo, oltre a quello del sostanziale cambiamento negli ultimi quindici anni del panorama trasportistico, sia locale che europeo ed internazionale, per riprendere il progetto di completamento della Strada a scorrimento veloce da Reggiolo a Ferrara, abbinato al potenziamento già in atto della tratta ferroviaria Ravenna-Ferrara-Poggio Rusco, per tutti i motivi strategici, economici e ambientali più volte evidenziati dal Coordinamento.
Una spinta decisiva perché si cambi veramente passo è la sottoscrizione da parte dei cittadini della petizione STOP ALL’AUTOSTRADA CISPADANA, SI COMPLETI INVECE LA STRADA TRA REGGIOLO E FERRARA.
Silvano Tagliavini
portavoce del Coordinamento