Una delle “patate bollenti” sul tavolo del nuovo Ministro delle infrastrutture è quella delle concessioni autostradali che si trascina da anni, con alti e bassi, nella ricerca di una soluzione. In particolare quella che riguarda la A22 con le sue ricadute sul nostro territorio regionale: Cispadana, Bretella Campogalliano-Sassuolo e terza corsia.
Se esponenti locali e regionali pensavano che il tutto fosse solo questione di conferma della concessione si sono evidentemente sbagliati di grosso viste le priorità annunciate da Diego Cattoni, amministratore delegato di Autobrennero, martedì 1° novembre 2022 sulle pagine del più importante quotidiano economico italiano. Cattoni elenca i punti salienti di investimento (7,2 miliardi di euro) lungo il “corridoio” del Brennero. Tanti e dettagliati ma nulla di Cispadana, Bretella e terza corsia Verona-Modena.
Insiste invece su un punto particolare dal titolo esplicito: DALLA GOMMA AL FERRO. Illustra il piano di potenziamento della capacità trasportistica su ferro della stessa Autobrennero che con recenti acquisizioni societarie è diventata il secondo operatore italiano ed uno dei più importanti in Europa. Un “corridoio”, quello del Brennero dove, dice Cattoni, “la domanda di trasporto su ferro aumenterà dal 30 al 60% entro il 2035 e dove Autobrennero ha incominciato ad investire già dagli anni ‘90”.
Dovrebbe a questo punto essere chiaro a tutti, ma non sembra a giudicare delle quotidiane affermazioni di certi esponenti politici, che per collegare efficacemente i distretti industriali che insistono sull’asse cispadano al resto d’Europa necessita realizzare infrastrutture di intermodalità gomma-ferro dove la prima agisce sul corto raggio locale mentre la seconda risponde alla visione che da anni, inascoltato, il Coordinamento suggerisce. Piattaforme intermodali, una di queste la si può individuare nel distretto bio-medicale, su cui converge un sistema viario “leggero” interconnesso localmente con le realtà industriali presenti.
Che a questa “visione” possa rispondere la strada a scorrimento veloce, già realizzata per un terzo, con il suo completamento e non una nuova autostrada, come insistentemente proposto da certi vertici politici regionali e locali, è lampante. L’insistenza (cocciutaggine) di questa classe politica rischia di lasciare a terra una buona parte del nostro sistema produttivo in un prossimo, ravvicinato, futuro.
Vedremo, nei prossimi mesi, se il nuovo Ministro avrà la capacità di guardare ad un orizzonte più ampio o si lascerà convincere da banali interessi di bottega.
Silvano Tagliavini per il Coordinamento cispadano NO autostrada – SI strada a scorrimento veloce
(Il Sole 24 ore del 1 novembre 2022)